lunedì 19 aprile 2010

Maratona..all'anatema

Quando si dice speriamo che vada tutto bene si intende l'augurio che tutto, ma proprio tutto, debba volgere al meglio senza intoppi o piccoli inconvenienti che possano trasformare una gara, programmata minuziosamente, in una vera e propria "debacle".



Ci si augura di stare bene in forma senza piccoli inconvenienti fisici, ci si augura che i muscoli rispondano al meglio e ci si augura che la giornata sia bella fresca i modo da rendere meno stressante i 42 km.
Ieri qualche forza malefica, o anatema o jettatura o maleficio ha trasformato la mia gara in una prova che di umano ha ben poco, non vi è altra spiegazione terrestre a ciò che mi è capitato:
già dalla sera prima, intorno alle ore 19.00  un violento mal di testa al limite della sopportazione mi scoppia prendendomi la zona cervicale e facendomi battere violentemente le vene sulla fronte. Probabilmente il violento abbassamento della pressione atmosferica (cielo cupo e pioggia in arrivo) deve avermi rovinato. Avrei dovuto prendere semplicemente un'aspirina, ma evito e durante la notte  mi riscoppia il mal di testa facendomi svegliare alle ore 4.00 tutto sudato. Alle ore 5.40 la sveglia cerco di non pensare al mal di testa e mi preparo, faccio colazione ma non come avrei dovuto in quanto il dolore alla testa si riflette anche sullo stomaco.
Il giorno prima avevo preso appuntamento con gli amici di andare con la metro in piazza del plebiscito perchè c'è il blocco delle auto sino alle ore 13.00 per cui raggiungo la fermata della metropolitana e.....udite udite non c'è neanche una macchinetta distributrice dei biglietti funzionante. Riesco con la borsa pesante al collo, mentre il mal di testa aumenta e sono già mandido di sudore, e non trovo nessun esercizio commerciale aperto per cui rientro nella metro ma l'addetto è inflessibile (per altro giustamente) senza biglietto non si entra!
Fortunatamente arriva una signora con bimbo al seguito che aveva un biglietto in più comprato, buon per lei, il giorno prima, e me lo vende. Di corsa mi dirigo verso i treni e dopo circa 40 minuti sono in piazza del plebiscito.
Mancano 15 minuti (!!) alla partenza, mi spoglio consegno la borsa, mi riscaldo al volo, faccio una foto ricordo, bevo acqua ma il mal di testa non passa. Inoltre fa molto caldo e l'umidità è elevatissima (articolo su podistidoc.it) come dichiareranno anche gli africani che arrivano primi (articolo 2 su podistidoc.it).
Faccio i primi 15 km a 5.10 come programmato, sono molto sudato e lentamente il mal di testa tende a svanire ma affiora in me una strana stanchezza. Ingurgido due pastiglie di enervit gt, bevo al rifornimento, e sembra andare meglio. Passo ai 21 km a 1.47 come programmato.
Al 25 sento che la scarpa nuova mi fa male a destra (ah come avevi ragione Janko!!) ma avevo da giocarmi questo jolly dal momento che per colpa della fascite avevo in settimana cambiato scarpa. Però mi sono portato appresso i compeed per cui mi fermo al volo, sflio scarpa e calzino, attacco il compeed e riparto: ora sembra andare meglio il piede, ma la stanchezza aumenta.
Il quinto tratto sul lungomare è praticamente da incubo: piove e c'è una specie di foschia appiccicosa, fa caldo e sono mandido di sudore, e siamo solo al 27 km. Al rifornimento successivo decido di rallentare non posso più tenere questo ritmo e passo ai 5.35/5.40 al km sperando di rifiatare, ma invano. Il maleficio si abbatte dopo 3 km perchè dopo aver imboccato in salita il tunnel laziale che sbocca a fuorigrotta ecco il primo crampo al polpaccio dx, improvviso, perfido, mi si irrigidisce il soleo interno e mi blocco. Il maleficio ha colpito ancora penso. Ma nel momento più critico c'è sempre un gancio in mezzo al cielo ed io l'ho trovato in una persona anziana che si qualifica come professore di educazione fisica in pensione che era appena uscito dalla messa con la moglie e che vedendomi in difficoltà mi stende a terra e mi distende il polpaccio. Saranno passati due o tre minuti, non so, non saprei dire so soltanto che il dolore svanisce all'improvviso. Mi consiglia di camminare per un po' e poi riprendere. Approfitto allora per prendere il secondo gel enervit anche se più avanti vedo un altro corridore in crisi e gliene mollo la metà. Facciamo 2 km insieme poi lui si ferma di nuovo e dopo che mi ha ringraziato del gel, lo lascio.
Passo al 33 km che sto correndo oramai a 6.00 al km, non mi interessa più il tempo, l'importante a questo punto è solo arrivare in piedi e prendere l'ennesima medaglia da dare ai miei figli.
Comincia a piovere copiosamente sempre di più, l'umidita è a livelli record, c'è una nebbiolina da far paura. Ma quello che vedo da lontano è il Vesuvio o il Duomo di Milano?
Nuovo crampo al 35 e poi al 36 oramai sono cotto: bevo, mi stiro appoggiato ad un'auto, riparto, ma non mi fermo. Il piede mi fa male e la vescica ora la sento, cosa altro potrebbe succedermi mi chiedo.
Quasi a darmi una risposta l'anatema mi accontenta: nuovo crampo questa volta al tricipite surale dx e poi al quadricipite dx.
Beh l'anatema è stato fatto proprio alla grande!
Gli ultimi 4 km sul lungomare li ho fatti tra passeggio veloce e corsetta passando anche a 7.20 a km ma oramai poco importa.
Vedo passare 60enni con pancetta che mi spronano a ripartire (forse è quello che mi brucia di più) ma io sono cotto lesso.
Faccio l'ultimo km con un ritorno di fiamma, o le ultime energie rimaste, a 6.10 non posso di più, ed arrivo in piazza plebiscito con le braccia alzate.
Infondo infondo anche questo è un successo: ho sconfitto l'anatema e sono arrivato, così potrò portare ai miei figli la medaglia. A loro il tempo impiegato non interessa: Marco e Matteo prima di partire mi hanno detto "Papà l'importante è arrivare".
Per quanto riguarda il meteo ieri a detta dei metereologi è stata una giornata strana su Napoli, pioggia intensa e fitta nebbia, forse anche per colpa della nuvola del vulcano islandese...

Oggi è lunedì e mi sento molto bene: le vesciche sotto i piedi le ho risolte ieri sera, il mal di testa è un ricordo lontano, i dolori alle gambe sono quasi rimossi.
Vuoi non credere all'anatema?
Mi sa che la prossima gara che farò non la pubblico su internet! 

3 commenti:

  1. L'hai portata a casa e questo basta.
    Il resto è... tante, troppe cose, ...non ti ci fissare.

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  2. @Giancarlo: Sai, in sede legale si dice che tre indizi siano una prova, per cui...
    Però comunque hai ragione, in fondo quello che importa alla fine è essere arrivato.

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  3. Sei stato comunque bravo. Complimenti

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Ti ringrazio di avermi risposto

Massimo by Yogi

Massimo by Yogi
Shhh......zitt a chi sap' o juoc'!

Roma ostia

Roma ostia

Arrivo della maratona di Napoli 2011