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martedì 5 aprile 2011

La banda del buco


Sono rimasto basito dopo aver letto questa pagina pubblicata su  eurosport.  La mamma degli imbecilli è sempre in cinta!




Doping, liberalizzare o combattere?

Se ne parla da molto ma in realtà il problema non è stato nemmeno lontanamente risolto. Il doping colpisce in maniera violenta lo sport e non sembra esserci un rimedio valido per fermarlo. Che sia la liberalizzazione quello giusto?
Le polemiche insorgono. "Rispetto uno scienziato come il professor Veronesi ma non condivido quanto ha detto. Io ho la responsabilità di tutelare i giovani e rispettare le leggi". Queste le parole del presidente del Coni Gianni Petrucci.Ma cosa è giusto fare? Anche Francesco Moser, che di ciclismo ha vissuto, a suo tempo aveva usato questa provocazione per dare un segnale: "Se non riusciamo ad utilizzare un sistema efficacie che permetta il controllo per tutti, allora è bene liberalizzarlo per aggirare il problema". E il suo pensiero non è isolato nel mondo dello sport perché l'americano Bode Miller, uno dei più forti sciatori degli ultimi anni, aveva tuonato pesantemente contro il sistema che dovrebbe arginare il doping: "Penso che sia una cosa giusta perché vuol dire dare le stesse possibilità a tutti e questo non ha niente a che vedere con ciò che è bene e ciò che è male. Se tutto viene autorizzato è giusto, se tutto viene proibito è giusto ugualmente. Il problema - ha concluso il quattro volte campione del mondo - è che i controlli antidoping non hanno niente a che fare con l'equità, coloro che vogliono doparsi arrivano ai test senza alcun problema e i controlli non servono a niente se non a perdere denaro e tempo".Il mondo dello sport, non solo il ciclismo, è andato incontro, negli ultimi anni in special modo, al problema annoso del doping. In molti hanno parlato riguardo questo argomento molto delicato ma nessuno è riuscito a trovare una soluzione. I sistemi di ricerca per tentare di arginare il problema sono sempre un passo indietro rispetto a chi il problema lo vuole creare. Il commercio illegale di sostanze dopanti coinvolge un numero spropositato di persone e muove una quantità di interessi economici illimitata.Ed ecco allora che anche uno come Umberto Veronesi, famoso oncologo (e prima ancora il procuratore antidoping Ettore Torri), prova a tagliare la testa al toro proponendo la liberalizzazione di sostanze come l'Epo: "Non converrebbe liberalizzare il doping mettendo al bando solo ciò che fa male. Prendete l'Epo: chi assicura che faccia male? Chi va in montagna per 15 giorni ottiene gli stessi effetti- il pensiero di Veronesi - Se il problema è etico e vogliamo mettere tutti sullo stesso piano, si può pensare di liberalizzare. Da liberale convinto, ho un approccio meno latino e più pragmatico: noi abbiamo il diritto, non il dovere, alla salute".
Si continua a viaggiare su un filo sottile, labile, tra ciò che è moralmente giusto o sbagliato e ciò che è corretto fare per rendere il gioco equo. Forse si tratta solo di dichiarazioni atte a provocare delle forti reazioni perché la sensazione è sempre quella dei soliti 'due pesi e due misure' che non consentono di partire alla pari. Alcuni vengono puniti in un modo, altri no e altri ancora vengono graziati. Per questo si vuole chiarezza sul tema doping. Voi cosa ne pensate?E' giusto liberalizzare o forse è meglio continuare la battaglia in maniera farraginosa come sta accadendo ora?




Pagina tratta da eurosport.it

martedì 4 maggio 2010

CERA, C'ERA UNA VOLTA, E.....NON C'E' PIU'

Qualche mese scrissi su facebook alcune considerazioni all'interno del GRUPPO LEALTA' SPORTIVA, dal titolo eloquente: Doping.



L'idea di riproporla nel mio blog mi è venuta oggi quando, intrattenendomi con un amico anche lui podista fuori alla piscina dove mio figlio faceva nuoto, si discuteva su alcune super prestazioni improvvise di alcuni corridori amatori di nostra conoscenza, (vicini quasi alla convocazione in nazionale) che a suo dire avrebbero però rifiutato per non farsi "sgamare" come dopati.
Cosa si potrebbe fare per controllare anche gli atleti amatori? 

Ecco cosa scrissi:

" Il doping è la piaga dello sport. Su questo, salvo smentite siamo tutti d'accordo.
Molti pensano che l'uso di prodotti chimici al fine di migliorare la prestazione agonistica, o comunque di ricevere un aiuto in funzione della pratica di un qualsiasi esercizio fisico, sia solo degli atleti professionisti ma non è così, perché comportamenti in qualche modo riconducibili a una cultura del doping vedono protagonisti anche individui del tutto normali, i quali talora praticano sport solo a livello ludico o ricreativo.

Quante persone, ad esempio, acquistano prodotti polivitaminici o integratori di ogni tipo nelle farmacie, solo in ragione degli ipotetici effetti millantati dalla pubblicità, e di una sottocultura che ci vuole sempre belli, attivi, efficienti, tonici, e così via?

Quanti assumono antidolorifici solo per potersi sottoporre alla seduta settimanale di fitness, oppure per poter partecipare alla garetta amatoriale di podismo o di ciclismo nel weekend?

Quanti papà e mamme amorevoli si rivolgono a medici e a pediatri chiedendo loro di prescrivere ai propri bambini 'qualcosa per aiutarli a sostenere gli allenamenti'?

Sui campetti di calcio di periferia, poi, si è arrivati al punto che dei genitori o, peggio, degli allenatori di pochi scrupoli, somministrano prima della partita - a dei minicalciatori a malapena in grado di calciare un pallone - aspirina o altre forme di molecole con attività analgesica, solo per evitare che accusino i dolori muscolari da fatica.......

Somministrare vitamine, ad esempio, a un adulto, o addirittura a un bambino, in assenza di una condizione di carenza di tali principi nel loro organismo, per di più solo nell'illusoria convinzione di ricavarne un aiuto in funzione della pratica sportiva, rientra moralmente in una dimensione culturale assai prossima al doping.

Ho visto atleti prima di una gara podistica ingurgidare una serie di pillole, definite poi semplici vitamine.....

Ne ho visti altri che si sono inventati problemi di asma bronchiale per farsi lunghe terapie casalinghe a base di cortisone, guarda caso sempre prima di una gara amatoriale...

Infatti il broncodilatatore è una medicina che è vietata perché può essere usata anche a scopo stimolante o addirittura, a certi dosaggi, anche anabolizzante.

Mi permetto di consigliare a tutti gli sportivi che condividono con me la passione sportiva allo stato puro: se vi sentite stanchi, se vi fanno male le gambe, se non vi va di andare in palestra o nel parco a correre, non cercate nella chimica la soluzione del vostro problema. Qualche giorno di riposo non potrà che farvi bene!

Lasciate perdere, quindi, vitamine, aminoacidi, proteine, creatine o carnetine varie, e fatevi solo una sana, bella dormita. Magari preceduta da un buon bicchiere di vino!

Perché, se il vostro fisico non ce la fa, significa che deve riposare, e non c'è molecola al mondo che possa dargli la forza di andare contro i limiti imposti dal vostro DNA e dalla natura.

Soprattutto sappiate che in natura esistono le vitamine naturali che il buon dio ha voluto darci: mi riferisco soprattutto alla frutta (sia essa sotto qualsiasi forma fornita- naturale, marmellata, succhi) e soprattutto il miele che ha delle proprietà che sono fondamentali per l'alimentazione dello sportivo.


FATEMI CONOSCERE IL VOSTRO PUNTO DI VISTA E SE SIETE COME ME D'ACCORDO AD UN EVENTUALE CONTROLLO ANTIDOPING PER I PRIMI 20 ATLETI DI OGNI GARA FIDAL AMATORI, ED ALL'ATTO DEL RINNOVO DEL CERTIFICATO MEDICO.

Massimo by Yogi

Massimo by Yogi
Shhh......zitt a chi sap' o juoc'!

Roma ostia

Roma ostia

Arrivo della maratona di Napoli 2011