Visualizzazione post con etichetta proclami. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta proclami. Mostra tutti i post

giovedì 8 settembre 2011

Manovra errata


Una manovra sbagliata porta ad un incidente e se ne pagano pure i danni, se poi c'è l'aggravante di aver bestemmiato sui santi patroni, beh, allora non se ne esce proprio. 
Quando si hanno le ruote sgonfie si sbanda, quando la benzina scarseggia non si andrà lontano e tutti quelli che ancora si affannano a spingere prima o poi molleranno.
Troppi vogliono fare da autista, altri si affannano a fare da navigatore, la guida non è sicura e chiunque si troverà davanti rischierà di essere falciato.

L'auto andrà a pezzi, le ruote si sgonfieranno e si fermerà, e forse solo a quel punto, si conteranno i danni, che inevitabilmente ricadranno sui proprietari dell'auto.
Solo allora quindi ci si ricorderà che l'autista si era arricchito grazie alla sua guida spericolata, che rideva troppo e si distraeva spesso, soprattutto parlando di mignotte. Era basso e non arrivava ai pedali, per questo motivo per guidare usava le zeppe nelle scarpe. 
Ma soprattutto non aveva la patente.  
Non l'aveva mai presa e pur di guidare l'auto aveva detto una bugia. L'ennesima.



Continua la mia preparazione "Latino-maratoniana", anche se il caldo non molla ancora la sua presa sulla nostra città ed i recuperi si fanno ancora troppo difficili. 
Attualmente sto girando intorno ai 80 km settimanali, distribuiti sui 5 gg anche se il "coach" mi dice che arriveremo a 120/130 con 6 sedute. 
Mah, si spera in una rinfrescata settembrina. 
In tutti i sensi.


    

martedì 23 novembre 2010

Munnezzopoli





Cari blogtrotters scrivo questo mio post tutto d’un fiato e vi chiedo scusa se nella foga di non perdere il filo del discorso farò qualche errore.
Questa volta uso il mio blog per trattare un argomento che non riguarda né lo sport né la corsa, come sicuramente avrete intuito dalla foto, e prometto di non farlo più

Come avrete avuto modo di conoscere perché ampiamente notiziato nei telegiornali e sui principali quotidiani e riviste italiane da molte settimane migliaia di tonnellate di spazzatura, "a’ munnezz’", come la chiamiamo noi,  non vengono raccolte e giacciono imputridite a marcire nelle strade di Napoli.
Il mio post è da considerare come uno sfogo, un libero messaggio che lancio via internet, un mio personale punto di vista sicuramente non politico ma assolutamente libero che potrà forse a qualcuno far storcere il naso (non più di quanto lo faccio io quando sento la puzza per strada) e forse farmi qualche inimicizia, ma non fa niente l’importante è che si dica una volta per tutte come stanno le cose, secondo uno che vive questa realtà.

Mea culpa
Partiamo dall’inizio. Napoli è sempre stata diversa dal resto d’Italia: è la città degli scugnizzi delle quattro giornate, la città del  contrabbando di sigarette, la città dove nessuno mette le cinture di sicurezza e rispetta i semafori, la città del gioco delle tre carte, degli scippi, della camorra, ed oggi anche della spazzatura. Napoli è la città che crede ancora nel miracolo di san Gennaro e nel gratta e vinci, una città che canticchia o’sole mio mentre qualcuno viene ammazzato in strada, una città in cui il reddito pro capite è tra i più bassi d’Italia ma dove vedi sempre belle macchine, magari parcheggiate in terza o quarta fila. In questo contesto si radica il problema spazzatura.
Perché?
Il problema munnezza è atavico nel napoletano, questa è una sacrosanta verità non c’è niente da dire, figlia forse della dominazione saracena, spagnola, francese, non si sa, di certo la cultura del rispetto dell’ambiente non è radicata in noi, forse perché crediamo che tutto ci sia permesso e basta dire “che me ne fotte” e girare le spalle.
La spazzatura però è oro, lo sappiamo tutti, lo abbiamo oramai capito, dal momento che dietro ai sacchetti ruotano migliaia di milioni di euro: Napoli è la città che più si presta a questo scempio affaristico-politico-camorristico come accertato dalla Magistratura, proprio perché la cultura è ridotta o assente nel popolo napoletano e proprio perché la maggior parte  dei cittadini ha sempre accettato tutto credendo che poi prima o poi verrà qualcuno a salvarci, a toglierci dai guai.

Il Magna magna
Sulla munnezza si mangia, per anni è stato così: gli industriali del nord invece di pagare il normale prezzo per lo scarto dei rifiuti chimici hanno preferito arricchire i casalesi che offrivano, per questo servizio, un prezzo più vantaggioso facendo ingoiare alla terra rigogliosa centinaia di fusti tossici…..
Migliaia di persone venivano assunte facilimente nei consorzi di bonifica (?!!), per poi ripagare con i voti il politico di turno che si è adoperato.
Questo gioco al massacro è andato avanti per anni tra l’indifferenza generale, della politica e della magistratura. Migliaia di persone si sono arricchite, più si crea disagio e più si guadagna spillando più soldi allo stato, più si crea allarme prima arriveranno i miliardi a pioggia…

La Politica
La politica ha rovinato questa città proprio perché per anni l’ha illusa, raggirata, truffata e imbrogliata. Dalla sinistra alla destra passando per il centro, non c’è stato politico che abbia avuto veramente a cuore le sorti della Città. Negli anni ottanta la “balena bianca” illudeva i partenopei con le assunzioni facili rubando a man bassa le casse cittadine come accertato in tangentopoli. L’era della sinistra ha rovinato come non mai, peggio di un terremoto, lasciando una regione allo sbando con buco di bilancio inverosimile ed un comune che annaspa anch’esso tra deficit finanziario. Ora l’era di destra, anch’essa clientelare, basata su loschi personaggi Gomorristici che stanno dando il colpo di grazia alla nostra città.
Quando c’è da prendere voti sono tutti bravi a dire che risolveranno il problema della spazzatura, del lavoro e delle tasse, salvo poi scomparire una volta conquistata la poltrona; li rivedi solo se c’è da inaugurare qualche strada (costata magari il triplo) con la faccia di santarelli immacolati.
E lì noi napoletani ad applaudirli, facendoci ancora una volta prendere per il culo…come quando ci dicono tra 10 giorni tutto finito!

Il mio punto di vista
Io insegno ai miei bambini, Matteo di nove anni e Marco di sette a rispettare l’ambiente e le persone. Insegno loro che la cultura è libertà e che essere civili conviene.
In casa facciamo la raccolta differenziata da 9 mesi cioè da quando il comune in cui risiedo, Marano, si è svegliato dal sonno eterno e ci ha messo in condizione di farlo. Fosse stato per me avrei iniziato già 10 anni fa.
In casa ho sette raccoglitori e la mia famiglia getta oramai i rifiuti in modo giusto, è solo questione di abitudine, e qualora dovesse capitare che per errore i miei figli buttano per esempio la busta della merendina nella carta, li riprendo e gli faccio ripetere l’operazione. È troppo? Non credo, la civiltà si impara da piccoli, perché quando si cresce poi determinati meccanismi errati vengono natutali.
Qualche anno fa mentre eravamo in auto Marco, allora 4 anni, gettò dal finestrino un fazzoletto di carta usato: io fermai l’auto lo feci scendere ed insieme, a mo’ di gioco, raccogliemmo il fazzoletto tra incredulità ed ilarità dei presenti; ebbene questo gesto è stato un pilastro nella crescita civile del piccolo Marco che ancora ricorda quell’aneddoto e lo ha anche raccontato alle maestre della scuola del 3° Circolo di Marano.
In questo Circolo ricopro da alcuni anni il ruolo di Presidente del Consiglio e tra i tanti progetti che approviamo da sempre è presente almeno uno che riguarda l’ambiente e la raccolta differenziata, applicata già dalla scuola materna e consolidata nell’elementare. I bambini sanno che a tre chilometri dalla scuola c’è l’unica discarica di Napoli (Chiaiano) immersa in un parco naturale.
Ecco perché i nostri 1100 bambini hanno imparato che la differenziata è obbligatoria, ed ecco perché la fanno a scuola.  Sono loro il futuro.

E allora perché la differenziata  a Napoli non decolla?
Non decolla perché non esiste la pista di decollo, non esiste un sito in cui stoccare la spazzatura (STIR) e c’è un solo termovalorizzatore funzionante su almeno quattro necessari. Si sono creati allarmismi sul loro funzionamento senza conoscerne i dettagli tecnici ma solo perché c’era da contestare politicamente una decisione.
Non sono stati costruiti perché dal 2008, prima emergenza rifiuti, ad oggi non sono stati stanziati i soldi per farlo, forse perché tra un po’ bisogna giocare la carta elezioni, ed i napoletani stanno a guardare.
La situazione si sbloccherà solo se arrivano soldi, tanti tanti soldi, in modo da accontentare tutti, un po’ come successe con il terremoto dell’ottanta, in cui politici, faccendieri, camorristi fecero man bassa di tutto. 

I Napoletani sono pronti a fare la differenziata!! 

Soluzioni
Se dovesse verificarsi un problema sanitario non sarà circoscritto alla sola Città, ma finirà con l’allargarsi anche alle altre Regioni quindi non è più un problema della sola Regione Campania, ma dell’Italia tutta.
Secondo me per uscire dall’emergenza bisogna intervenire, immediatamente e drasticamente, secondo questi punti:

1.   Decreto legge in cui tutte le Regioni ITALIANE devono immediatamente contribuire smaltendo, senza possibilità di opposizione e secondo i loro cicli, parte della spazzatura che versa sulle strade di Napoli e provincia;

2.  Invio dei reparti speciali dell’Esercito a Napoli (invece di andare a morire in Afghanistan) atto al controllo delle strade  cittadine, con mansioni di polizia giudiziaria, per il controllo del territorio e  dello smaltimento dei rifiuti, strada per strada per almeno 4 anni;

3.  Cassonetti per la differenziata in tutta la Città immediatamente con stretto controllo militare;

4.  Multe salatissime (300 €)  per chi butta la spazzatura non differenziata fino all’arresto per reato ambientale in caso di quantitativi superiori al giornaliero;

5.  Immediata costruzione di termovalorizzatori in zone militari non utilizzate della Regione;

6.  Costruzione di STIR adeguatamente controllati;

7.  Obbligo delle industrie del Nord di smaltimento dei propri scarti sotto lo stretto controllo militare e secondo un programma stabilito;

8.  Bonifica immediata delle discariche aperte.

9.  Abbattimento del costo della Tarsu (30%) per i Comuni virtuosi con almeno il 95 % di raccolta differenziata

10.Utilizzo dell’energia prodotta dai termovalorizzatori per scopi civili per abbattere il costo dell’energia elettrica


La maggioranza dei Napoletani è civile e pronta a fare la differenziata immediatamente, non credete a chi dice il contrario!
30 anni fa il terremoto sconvolgeva Napoli, oggi la Monnezza fa peggio!   

Mi scuso ancora dello spazio blog che ho utilizzato.  

Massimo by Yogi

Massimo by Yogi
Shhh......zitt a chi sap' o juoc'!

Roma ostia

Roma ostia

Arrivo della maratona di Napoli 2011