venerdì 26 febbraio 2010

MARATONA DI NAPOLI 2009

Come ogni anno la Maratona di Napoli si svolge nel mese di Aprile, ed ha inizio in Piazza del Plebiscito dove il colpo d'occhio iniziale è fantastico, e le mille e più  magliette colorate dei corridori che si riscaldano sembrano tante bandierine impazzite.





 Quest'anno a differenza del precedente corro senza pettorale in quanto, causa un brutto infortunio nei mesi precedenti, sino alle de setimane prima non sapevo se ce la facevo o meno a partecipare. Fa niente infondo la Maratona è sfida contro il tempo e poi l'importante è esserci!

L'adrenalina è alta, siamo tutti pronti e consapevoli di dover affrontare una lunga e difficile sfida personale, contro noi stessi più che contro gli avversari. Prima dello sparo iniziale ognuno di noi si carica a suo modo: c'è chi ascolta musica, chi fa stretching, chi si riscalda: io comincio il riscaldamento molto lento circa 20 minuti prima facendo anche qualche allungo molto sciolto, poi ripasso tutto il percorso nella mia mente in modo da sentirmi pronto alla sfida. Poco prima del via poi scorrono nella mente i ricordi dei tanti e duri allenamenti che mi hanno portato a questa gara. Centinaia di km per farne bene 42....e 195 metri!
Al via sono pronto, scambio gli imbocca al lupo con Nicola e gli altri dell'Atletica Marano,e.... via si parte. Cerco subito il ritmo anche se, visto che la partenza della maratona è assieme a quella della mezza maratona mi lascio tirare dal rimo più veloce dei partecipanti la mezza per cui lappo il primo km a 4.40. Troppo veloce e rallento dopo il primo km e pian piano imposto il ritmo sul 5.00/5.05 il mio ritmo maratona.
Percorriamo il lungomare di Napoli 4 volte, in una giornata di pioggia assurda e già al 15 km sono fradicio di acqua...
Saliamo il tratto di via Duomo, giriamo verso piazza Garibaldi dove svoltiamo e poi giù sul rettifilo, dove un improvviso ma auspicato stop della pioggia consente un po' a tutti di ritemprarsi. Passiamo sotto il Municipio di Napoli e poi il teatro San Carlo dove finalmente c'è un po' di gente ad incitarci (in questo i napoletani devono migliorare) forse per lo più amici o parenti ma fa sempre bene!
Passo ai 21 km con il tempo di 1h 44 m20 sec buon tempo.
Ingurgido una bustina di maltodestrine al volo, anche se l'avrei dovto fare prima, perchè comincio a sentire la fatica. A differenza dell'anno precedente infatti ho le gambe più fresche per cui il ritmo è maggiore, ma anche la fatica si sente di più. Scenbdo via S. Lucia e poi giù di nuovo su via Caracciolo, dove all'improvviso scoppia un temporale: siamo in pochi perchè la maggior parte di quelli che eravamo in partenza hanno finito la mezza, e ci guardiamo, forse ognuno di noi pensa ma chi ce o fa fare...
Arriviamo ne pressi di Mergellina e intravedo Nicola che aveva un buon passo in avvio ma lo vedo u po' più lento; io sto bene anche se l'acqua piovana oramai ha raggiunto le parti basse...
Imbocco il tunnel della Vittoria che ci porterà a fuorigrotta e mi fermo per urinare: sarà un fatto psicologico ma non mi andava di farlo all'aperto e sotto la pioggia. Dopo pochi secondi riprendo a correre nel tunnel, lungo circa 2 km, dove non vedo quasi niente e per evitare buche corro tra la linea ferrata del tram. Ogni tanto sento qualche sbuffo di altri corridori ma nulla più. La fatica sale (l'essermi dovuto fermare non ha giovato) mentre sale anche l'inclinazione della strada. Usciamo su fuorigrotta che non piove, meno male. Giriamo più volte intorno alla cumana, arriviamo poi nei pressi dello stadio e ritorniamo di nuovo su piazza italia quando, all'improvviso, per scansare una pozza d'acqua allungo la gamba e...crampo al bicipite femorale. Si forma una palla dietro la gamba e mi fermo: non riesco a stenderla e mi fa un male cane finalmente si avvicina un signore (che Dio lo abbia in gloria) il quale mi stende a terra e mi fa stendere la gamba. Ahhhhh il dolore scompare e la gamba si distende. Qualche decina di metri più avanti c'era un'ambulanza i cui sanitari prontamente intervengono e  con un massaggio deciso mi rimettono in piedi. Sono bagnato fradicio in quanto nello stendermi a terra nelle fasi concitate del crampo non ho visto che dietro c'era una bella pozza per cui, stendendomi di schiena, mi sono in pratica tuffato dentro. Un sanitario preoccupato mi invita a fermarmi ma....giammai gli grido, giammai. Riparto che mi fa un po' male riduco il ritmo, e penso che i restanti 14 km circa li devo fare a 5.30/5.40 se voglio arrivare. In via G. Cesare mangio una mela (l'anno scorso c'erano le mitiche banane però) e bevo due bicchieri di sali, ma senza fermarmi. Sulla starda opposta intravedo il grande Peppe Musella (che chiuderà in 3h 18min) già di ritorno da Bagnoli. In fondo a Via cavalleggeri incontro Gaetano Turco e gli chiedo di Nicola, "sta dietro mi risponde". Infatti nell'entrare nel Parco di Bagnoli futura Nicola sta uscendo, lo vedo pallido e stanco (mi riferirà poi di aver preso lo zucchero e di stare in crisi ipoglicemica) faccio velocemente il giro nel Parco nella speranza di acchiappare Nicola come lo scorso anno in cui chiusi avanti a lui di 20 sec. Niente non ci riesco ma quest'obiettivo ha il potere di rimettermi in carreggiata, per cui alzo il ritmo a 5.15. Attraverso fuorigrotta nella desolazione di non vedere nessuno ad incitare i corridori, come invece avviene nelle altre città (NewYork su tutti) Scendo il tunnel aumentando il ritmo (infondo sono riuscito in parte a recuperare quei 4 minuti di stop per crampo. Giro a Mergellina ed incontro un amico con cui faccio gli ultimi sette km, i più duri. Sento oramai le gambe dure ma non mollo; ora non piove più ma in compenso è il vento a farla da padrone con il risultato di ghiacciare la maglietta che indosso che è inzuppata. Per un attimo ho il ricordo dell'anno precedente in cui c'erano 28° e un caldo asfissiante, e desidererei in quel momento averne un po' di calore....ma vado avanti. L'amico corridore nel frattempo mi stacca, ha un buon ritmo e gli dico di andare (chiuderà 2 minuti prima di me), mentre io comincio al contrario a perdere; mi fa male la gamba e non ne posso più ma il ritmo è ancora buono 5.25. Arrivo al 42 km vedo il cartello passarmi sulla destra ma non penso a nulla, voglio risparmiare le energie. Gli ultimi 195 metri sono in leggera salita fino a Piazza Plebiscito: ai lati c'è ancora gente che sotto gli ombrelli ci applaude ed io con quel po' di adrenalina che riesco a reclutare faccio l'ultimo allungo finale. Evviva il cronometro segna 3h58m sono finalmente sceso sotto le 4 ore che era in fondo il mio obiettivo in partenza. Do un urlo come tarzan ed alcune persone si mettono a ridere, dandomi poi una pacca sulla spalla. Indosso la medaglia felice, e penso ai miei bambini e del fatto che ne saranno fieri di questa medaglia del loro papà!
Torno a Piazza Municipio dove avevamo lasciato l'auto e vedo Nicola sull'orlo del collasso: è arrivato ma quello zucchero preso in gara lo ha rovinato. Gli offro da bere i miei aminoacidi Friliver che bevo nel post-gara e si riprende. Siamo felici e torniamo a casa.
  

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Ti ringrazio di avermi risposto

Massimo by Yogi

Massimo by Yogi
Shhh......zitt a chi sap' o juoc'!

Roma ostia

Roma ostia

Arrivo della maratona di Napoli 2011